Intervista ad Alessandro Maestrelli

Amministratore Unico di RiskoPA

Risko P.A. è una società che opera nell’ambito dei servizi a supporto degli Enti Locali finalizzati al miglioramento continuo delle performance di processo del settore finanziario e dell’Ufficio Entrate. L’azienda fornisce supporto agli Enti attraverso l’efficientamento dei processi interni per una più eco- nomica gestione delle entrate e del processo di bilancio, anche al fine di una riduzione della pressio- ne fiscale complessiva ottenuta grazie all’ampliamento della platea dei contribuenti e all’incremento della percentuale di riscossione.

Come è percepita l’attività di riscossione in Italia da parte degli Enti Locali?

A partite dall’anno 2015, per effetto della riforma della cd. “armonizzazione dei sistemi contabili”, il panorama italiano in materia di gestione e riscossione delle entrate si è notevolmente modificato. L’attività di riscossione ha assunto, negli anni, importanza sempre maggiore in quanto garantisce gli equilibri di bilancio dell’Ente e permette allo stesso di finanziare gli investimenti necessari per lo sviluppo del territorio. Tale situazione contingente ha aumentato notevolmente l’interesse degli Enti, e con esso le aspettative, al miglioramento della percentuale di riscossione delle proprie entrate, con la conseguenza principale che vi è stato un progressivo abbandono della riscossione a mezzo Agente nazionale della riscossione (il quale garantiva e garantisce tutt’ora basse performance) a favore di soluzioni innovative, quali ad esempio il supporto (e non la concessione) alla riscossione delle entrate. 
 

Una maggiore attenzione alla riscossione potrebbe favorire lo sviluppo di servizi più efficienti al cittadino?

Certamente, una riscossione gestita correttamente permette all’Ente di avere le risorse necessarie per il potenziamento di tutti i servizi che eroga, da quelli a favore della persona a quelli dedicati alla mobilità e alla vivibilità delle città. Basti pensare a come opera lo strumento del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE) nel bloccare la spesa corrente. Ogni Euro non riscosso comporta un aggravio di tale fondo, con la diretta conseguenza che l’Ente non può spendere e, quindi, non può garantire servizi efficienti al cittadino. Quando tale situazione diviene patologica si ha che il Comune va incontro a situazioni di squilibrio finanziario che può condurre, se non gestito correttamente, al dissesto e al blocco quasi totale dei servizi al cittadino. Ecco perché la gestione corretta delle entrate dell’Ente locale non solo permette di garantire servizi efficienti al cittadino, ma tutela la stessa Amministrazione da eventi patologici come il dissesto. 

Adottiamo un approccio partecipativo basato sulla condivisione degli obiettivi, sulla consulenza e sulla formazione costante, monitorando l’efficacia delle azioni intraprese, garantendo trasparenza e responsabilità. Questo metodo non solo migliora la qualità dei servizi pubblici, ma incoraggia anche una maggiore partecipazione civica, mostrando concretamente i benefici delle politiche adottate. Crediamo che questo approccio possa migliorare significativamente la qualità e l’organizzazione degli Enti e di conseguenza la vita dei cittadini e delle comunità, rendendo la Pubblica Amministrazione più efficiente, trasparente e vicina alle esigenze delle persone.

Quanto le nuove tecnologie possono essere un utile strumento per migliorare l’attività di riscossione al cittadino?

Le nuove tecnologie sono il centro di una riscossione efficiente perché permettono, da un lato, di moltiplicare la potenzialità di lavoro del personale destinato all’attività di riscossione, mentre dall’altro rendono maggiormente agevole, e quindi più probabile, il pagamento da parte del contribuente/utente. Non dobbiamo pensare, però, che le nuove tecnologie rappresentino una soluzione automatica al problema perché l’elemento umano resta determinante nel governo dei processi e le innovazioni tecnologiche rappresentano un catalizzatore per l’efficientamento ma non rappresentano da sole, l’efficientamento stesso. Resta fondamentale, quindi, che il coordinamento del processo resti in capo all’Ente, l’unico soggetto che realmente conosce le proprie esigenze di bilancio e di spese, quindi di entrata.