Intervista a Massimiliano Brogi

Socio e Procuratore di Addenda Auditing & Consulting Srl

Addenda Auditing & Consulting è una società di consulenza attiva su tutto il territorio nazionale che opera anche nel settore delle Società a Partecipazione pubblica e delle Pubbliche Amministrazioni. La Società ha una matrice puramente professionale e la struttura è composta da laureati in discipline economiche iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti e Revisori Legali. I Soci ed i loro collaboratori hanno maturato significative esperienze professionali presso Società di revisione di primaria importanza. 

L’aggiornamento professionale è costante ed attuato sia attraverso l’approfondimento dei singoli problemi tecnico-giuridici rilevati di volta in volta nel corso delle attività di revisione e di consulenza, sia attuando un preciso piano di formazione interno ed esterno. La Società è inoltre attivamente impegnata nella ricerca in campo professionale relativi ai sistemi contabili complessi per il reporting aziendale. 

Quale futuro vede nel rapporto tra pubblico e privato?

Credo che la cooperazione nel rispetto dei ruoli e della normativa sia essenziale per promuovere una sana collaborazione finalizzata a rendere più “sano” ed “efficiente” il rapporto tra pubblico e privato. 

Pensando in particolare alle Società pubbliche, abbiamo assistito negli anni ad un profondo cambiamento nei rapporti che gli Enti locali hanno con i gestori dei servizi. Di fatto il loro ruolo si è trasformato da erogatori a soggetti regolatori che mantengono la titolarità del servizio.  

Il nostro intervento in merito all’adeguamento alla disciplina dell’Anticorruzione vuole proprio favorire l’approccio del legislatore nel promuovere una sempre maggiore trasparenza al fine di ridurre i rischi di commissione di reati all’interno del perimetro della “P.A. allargata”. 

Parlando, ad esempio, della gestione dei servizi pubblici, ritengo che la dicotomia tra pubblico-privato debba essere oltrepassata.  

Il modello da perseguire è mettere insieme le due realtà con le stesse responsabilità e doveri nei confronti della collettività perché chi si occupa di servizi pubblici fondamentali, anche se privato, ha una responsabilità pubblica sociale. 

Contabilità, rendicontazione, monitoraggio. Quanto queste competenze sono presenti negli Enti Locali?

Siamo passati dalla crisi del 2019 al rilancio del 2022 nella P.A. e nella finanza locale passando per il PNRR senza rendersi conto di quanto siano carenti in alcuni Enti, soprattutto piccoli e medi, le risorse umane e le competenze di progettazione di interventi importanti come quelli richiesti dalla normativa nazionale e comunitaria. La rendicontazione e il monitoraggio dei progetti stanno richiedendo un forte impegno alle realtà minori vincitrici di bandi PNRR e, conseguentemente, il rischio è che l’attenzione sia meno elevata su altre fonti di finanziamento che, comunque, l’Europa sta mettendo a disposizione. 

Da quanto punto di vista, realtà come Addenda Auditing & Consulting e molte altre, stanno supportando gli Enti anche con una importante componente formativa nelle attività di monitoraggio e rendicontazione degli interventi. Sarebbe importante che, a partire dalle Amministrazione centrali, si attivassero nuovi percorsi di assunzione finalizzati nel portare le competenze legate all’euro-progettazione, al monitoraggio e alla rendicontazione degli interventi dentro la Pubblica Amministrazione Locale. 

Parlando di competenze, in che modo la Pubblica Amministrazione può accelerare il passo del cambiamento?

Credo che, parlando di nuove competenze, non solo la Pubblica Amministrazione, ma anche il privato debba essere sempre attento alle importanti innovazioni che stanno avvenendo non solo a livello locale. 

In questo senso, credo che eventi come “forum Civica” al quale ho partecipato con piacere anche alla prima edizione, rappresentino momenti molto importanti per promuovere una maggiore contaminazione di competenze, conoscenze e idee differenti. Università, imprese e Enti Locali devono cooperare per favorire l’innovazione nei territori con l’attenzione al “bene comune” in mano alle realtà pubbliche. 

Detto questo, se non si proseguirà nell’investire risorse negli Enti Locali partendo dalla convinzione che rappresentano la principale “azienda” del Paese in termini di PIL, non saremo in grado di fornire servizi efficienti. 

Il ricambio generazionale tanto auspicato, quindi, deve concretizzarsi anche in una visione politica di ciò che un Ente locale deve e dovrà fare. 

In tal senso, le realtà private che hanno dentro di sé competenze approfondite, possono essere un importante supporto alle realtà pubbliche a patto che tale collaborazione sia finalizzata alla crescita di tutto il territorio.